Siamo tutti bravi a parlare, delegiferare e consigliare, ma alla fine cadiamo tutti nello stesso errore, se di errore si può parlare. Oggi nel web italiano a contendersi il titolo di social network ci sono i seguenti siti: Twitter, Facebook e Google Plus.
Ognuno di noi ha ben chiaro le differenze tra i tre fornitori di vita sociale e le regole che li distinguono. Non ho citato Meemi e FriendFeed in quanto il primo è piuttosto di nicchia e con rapporti molto “stretti” tra gli utenti e il secondo tende al baratro, con un Facebook acquirente che ancora pare non ci abbia messo le mani.
Ognuno di noi ha le proprie preferenze, ma quando si parla di fare SMM e divulgare il messaggio, specie se è la promozione di una URL, tendiamo al broadcasting, ovvero alla pubblicazione dello stesso messaggio in tutti i social. Lo si fa a mano, lo si fa con strumenti come hellotxt, lo si fa con plugin collegati direttamente ai social network o con comuni estensioni disponibili sia per Chrome sia per Firefox (IE? Nah…).
Il risultato è che spesso capita di navigare nei tre social, dove le relazioni bene o male possono essere le medesime, e ritrovare sempre le stesse cose in parallelo (ribadisco che parlo sempre di cose promozionali e non rapporti personali).
Possiamo andare avanti a suon di regole e dire che su Twitter ci sta il messaggio più sintetico e soprattutto hashtaggato, su Google Plus quello più tecnico e critico e su Facebook quello più emozionale. Ma quanti di noi lo fanno?
Ecco a me piacerebbe condividere con voi un po’ il modus operandi che applicate normalmente, magari proprio per promuovere il tuo blog. Io lo ammetto… a volte differenzio ma spesso vado di hellotxt e copia incolla e capita di dover gestire quattro thread di commenti separati (meemi compreso), cinque se si aggiunge il flusso dei commenti del blog.
A voi…
Io sono il tuo esatto opposto, come ho sempre sostenuto, differenzio il social ed il contesto.
So che su Twitter si parla in 140 caratteri(sicuri che lo si possa fare davvero), su FB si gioca con i vari giochini ed applicazioni varie, su Meemi si discute (nel vero senso della parola), su Google plus purtroppo son pochissimo presente, troppo per gli addetti ai lavori e troppe informazioni che, come tu dici nel post, son già presenti su altri social su cui sono.
E fai bene. Anch’io per le mie cose personali. Ma la promozione di un post è un’altra cosa: hai bisogno del massimo dell’audience possibile. O no?
uhm! non sempre, o meglio alla domanda “hai bisogno della massima audience possibile no?” … ovvio che ne hai bisogno ma ritengo che se personalizzi il messaggio in relazione al social, secondo me, hai ancora più audience proprio perchè ti rapporti con il social.
Ad esempio, il linkettino su Twitter a questo post, non è la stessa cosa se posti un’immagine evocatoria su FB e su Meemi che riporta qui, oppure affronti una discussione su Meemi per far arrivare qui gli utenti, spiegando il motivo del perchè dovrebbero commentare.
ps. il link a questo post è solo un esempio ovviamente 😉
No no hai perfettamente ragione.
Prima che qualcuno lo scriva, ho dimenticato Linkedin tra i social network citati. Volendo si potrebbero poi aggiungere siti come four square, gowalla, flickr, pongr, youtube etc…
Io mi regolo così:
1] Commenti.
Cerco sempre di commentare sul post originale e mai sulla segnalazione dello stesso su vari SN tipo Fb o G+.
2] Twitter.
Lo devo conoscere per lavoro, ma non è mai scattata la scintilla. Quando condivido dei link pubblico anche lì, via plug Chrome, ma non lo seguo proprio.
3] Facebook.
Come per Twitter, mai amato. Abbandonato completamente e non ripubblico alcunché. Ma è un lusso che mi concedo personalmente e che ancora pochi possono permettersi.
4] GooglePlus.
Ci abito con gran comodità. Però, dopo gli anni e l’esperienza Fb applico regole abbastanza ferree alla creazione delle cerchie. Credo che l’opportunità di costruzione di una rete sociale ex novo sia una delle tentazioni G+ più irresistibile. Lo uso molto per le relazioni interpersonali, inizia a sostituire alcuni aspetti della mail e vi [ri]condivido solo poche cose che per lo più trovo direttamente nel mio stream.
In linea generale [ma solo per quanto mi concerne personalmente] ho completamente abbandonato l’ossessione dell’onnipresenza. Quel che scrivo sui vari blog non lo segnalo più da nessuna parte. Su Google mi si trova abbastanza facilmente e chi vuole mi viene a leggere e chi non vuole no, ma senza alcuna push action da parte mia.
Trovo che sharing e resharing comportino sprechi energetici che, in linea generale, non sono compensati dall’utilità dell’azione.
1) bella abitudine
4) hai ragione sul discorso di “spreco energetico” ma a volte è necessario, no?
Grazie.
Nei limiti del possibile, cerco di personalizzare un po’ la diffusione a tappeto dei link, cercando di essere più smart su Facebook, un po’ più geek su Google+ mentre l’unico a cui mi affido più spesso agli automatismi è Twitter, a volte 140 caratteri non lasciano tantissimo spazio alla fantasia.
Su Twitter non hai una community di dialogo? Ci investi?
Si, questo si, anzi da questo punto di vista è forse la community dove investo di più.. paradosso che i link li metta in automatico vero? 🙂
Un po’: anche perchè un titolo di un post solitamente si fa per scopi SEO, per un social per scopi virali. O sbaglio?
A riguardo ho una teoria mia: Social Link Building http://www.seojedi.it/social-link-building.php
Limitatamente al title: se è possibile cerco di coniugare i due aspetti, come un altro post (che non ti linko sennò pare che ho fatto il commento per spammeggiare) che si intitolava “Social SERP (la parola chiave) e contrabbandieri spaziali” 😛
Questa è spettacolare “Credo che, per fare social link building, ci voglia un cambiamento di mentalità da algoritmica a umanistica”
Grazie 😀
Approfondendo un attimo il discorso, per il momento, IMHO, la Social Link Building non è applicabile a tutti-tutti i settori\clienti (nelle tips di link bait di SEOmoz di oggi c’è un accenno) ma nel tempo renderà di più.
Infatti, e ti ringrazio, sono sicuro che la tua condivisione del post renda più di 80 backlink automatici!
Tutto questo dipende dal contenuto del post/articolo/commento. Avendo un blog con un non ben definito target di utenze spesso e volentieri tendo a “pubblicizzare” solo determinati tipi di post, siano essi tecnici o di attualità. Ovviamente, quando ritengo che un’opinione possa essere interessante tendo a passare il tutto via twitter. Non è il mio lavoro ovviamente, quindi mi limito ad usare il mio account in maniera personale.
Avevo un profilo facebook durato la bellezza di 3 mesi, poi cancellato causa utilizzo sbagliato della piattaforma. Serve a mettere in contatto l’utente col mondo, non a farsi i fatti degli altri. Ho un account G+ che non uso, non mi piace la gestione dei contatti. Non ha una definizione,non è un social network non è un blog e non è una chat, ma allo stesso tempo è tutto insieme.
Twitter è più impersonale, nei 140 caratteri puoi scrivere molto e molto poco, dipende da quello che una persona vuole.
Grazie della tua condivisione U-Black!
vorrei aggioungere qualcosa sui social network e gli aggregatori di links, tipo Hello Txt & company rifuguardo ai contenuti duplicati… un contenuto duplicato è un testo o un iper-testo!
Se io pingo su 10 social-network un URL tipo questo = http://blog.merlinox.com/social-overloading – stò facendo link-building o duplicazione di un iper-testo ? che è più importante del semplice testo!
Perchè su Facebook non è proprio un anchor-text ciò che si può pubblicare, ma un URL con lo stesso ipertesto.
Su Twitter diventa un URL breve con keywords che non hanno mai una relazione con il nostro sito web o blog
SE poi a questo URL andiamo a fare copia/incolla di testo e immagini che cosa abbiamo ottenuto… un link in più o un contenuto duplicato ? pensateci.
Stai facendo del rumore di fondo e in qualche modo – ultime dichiarazioni fatte da Matt Cutts, qualcosa viene percepito da Google. Non andrei a parlare nè di link building nè di contenuto duplicato.
Fare broadcasting dello stesso contenuto sui social non è corretto, ma il tempo per fare le cose fatte bene è meno “corretto”: ogni social avrebbe bisogno del proprio messaggio.
E’ comunque sempre buona norma, specie per lo stesso messaggio su più network, usare un testo non presente nel post, tanto meno il titolo del post stesso.