Lavorando nel mondo Internet da qualche hanno, rimango sempre sbalordito dall’approccio di molte persone nei confronti della più grande scoperta tecnologica degli ultimi decenni: un sistema che consente la condivisione di idee.
Il princale problema nel relazionarsi con Mr. I del pubblico è la paura di essere visti, scoperti, copiati.
Giusto oggi, in un gruppo di discussione, un collega chiedeva come proteggere le foto che il suo cliente “artista” voleva mettere online. Il problema però non è tanto la premura del cliente contro la pirateria grafica, quando alla demonizzazione di internet: magari lo stesso artista ha già pubblicato numerosi libri con i suoi lavori, ad altissima definizione = si prende uno scanner buono e si utilizzano a piacere.
Idem per la carte di credito: comprare in Internet è pericoloso. Invece andare al ristorante e consegnare la propria carta di credito ad uno sconosciuto cameriere non è pericoloso… Ci preoccupiamo tanto di nasconderci quando inseriamo il PIN del Bancomat, ma se all’amico cameriere viene l’idea di trascriversi numero della carta e data di scadenza, entra nel primo sito di commercio online e si compra il mondo intero, e il titolare della carta lo sa solo dopo 1 o 2 mesi (sempre massimo rispetto per i camerieri |.||-).
Internet è il più potente strumento di comunicazione di tutti i tempi: come tutti gli strumenti ha le sue regole e le proprie “indicazioni d’uso” che però in pochi considerano prima di utilizzarlo.
Bisognerebbe forse avere meno paura di Mr. I e cercare di osare di più.
Se ci pensi bene l’uomo ha temuto per anni anche il fuoco e adesso non potrebbe vivere senza.